Contrada

Storia della Contrada

La Contrada Ferruzza è una delle dodici contrade del Palio di Fucecchio. Nasce nel 1981 grazie ad alcuni appassionati di cavalli. Ricordiamo – tra tutti – Mario e Marcello Brotini, Ilio Vivaldi e Rolando Puccioni: un quartetto che, proprio all’esordio, risultò essere quello vincente. Il primo anno portò, infatti, alla Vittoria del Palio con il cavallo Vola Vola e il fantino Luca Sardelli. I festeggiamenti durarono fino a notte inoltrata, proseguendo poi per l’intera settimana. Durante i primissimi anni, 1981 e 1982, non esisteva una sede di contrada; il ritrovo era l’allora Bar Columbia, in Piazza della Ferruzza. Successivamente si manifestò l’esigenza di trovare un ambiente più grande che potesse accogliere sempre più persone, dove poter organizzare cene ed eventi. La sede della Contrada Ferruzza divenne il Circolo di via Stieta. In quegli anni il Palio inizia ad affermarsi come una delle manifestazioni più importanti del territorio e la Contrada come luogo di aggregazione per famiglie, grandi e piccini. A fine anni ’80 la sede viene trasferita in via Galilei, nel cuore del territorio ferruzzino, e lì resta fino al 2010, anno in cui viene inaugurata l’attuale sede in via della Pescaia.

Madonna e Oratorio della Ferruzza

Nel 1473 il podestà Antonio Ferrucci fece costruire una fonte nuova ed un tabernacolo, per opera del maestro Piero Lombardo, dedicato alla Madonna, detto della Vergine ‘Ferruccia’. Nel tabernacolo l’artista Filippino Lippi realizzò un affresco con la figura della Vergine Maria, rappresentando il primo nucleo dell’Oratorio della Vergine Maria Ferruccia, che sorgerà tra il 1518 e il 1533. Come si può leggere da una delibera del Comune di Fucecchio, all’immagine della Madonna della Ferruzza furono attribuiti molti miracoli, a partire dal 3 gennaio 1502. La Madonna della Ferruzza viene festeggiata il 15 di agosto, mentre i festeggiamenti iniziano alla fine del mese di agosto per terminare la prima domenica di settembre. L’oratorio rimase a lungo sotto il patronato del Comune di Fucecchio, sia pure dipendendo dalla Collegiata di San Giovanni Battista. Intorno all’edificio si formò una confraternita di laici, la Compagnia della Ferruzza, che organizzava processioni e collaborava con il Comune per la manutenzione della chiesa. Ancora oggi nella chiesa vengono celebrati riti officiati dal cappellano della Collegiata. Inoltre, l’oratorio viene utilizzato dalla Contrada Ferruzza per le sue celebrazioni ufficiali, soprattutto nella settimana del Palio di Fucecchio. La domenica del Palio la contrada benedice qui il fantino prima della corsa. Ai piedi della scalinata della chiesa si trovano un’antica fonte di acqua e dei lavatoi. Simbolo della Ferruzza, i lavatoi hanno significato per secoli un punto di incontro per le donne della zona che qui venivano a lavare i panni, ma anche per i ragazzi che in questo luogo venivano a giocare. Dal 2009 la fonte è diventata la fonte battesimale della Contrada: è qui infatti che il Presidente, con un rito laico, impartisce il battesimo contradaiolo, che sancisce l’ingresso nella vita della contrada.

Araldica e Stemma

Colori: Bianco e Nero

Araldica: Lo stemma della Contrada Ferruzza è un Troncato: nel primo di bianco all’airone cenerino su campagna lacustre al naturale; nel secondo vaiato di bianco e nero; alla bordatura d’oro.

Simboleggia: Grande nobiltà, preminenza di onori

Santo patrono: Madonna Assunta (15 Agosto)

Da sempre la Contrada ha cercato di perfezionare le insegne ufficiali. Nel 2017 è emersa l’esigenza di rinnovare lo stemma secondo nuovi canoni estetici ma soprattutto per incontrare una maggiore precisione dal punto di vista della rappresentazione dell’araldica. A tal fine è nato un gruppo di lavoro interno alla Contrada che, coadiuvato da professionisti affermati, ha studiato tenacemente per giungere al risultato che possiamo apprezzare oggi. La differenza sostanziale rispetto al passato viene dall’aver accolto il suggerimento del Dott. Luciano Artusi, studioso e divulgatore della storia fiorentina e toscana e massimo esperto di araldica che ci ha instradati nel disegnare uno stemma “troncato” e non più completamente vaiato, in quanto è più corretto dividere il campo dello stemma in modo netto senza la sovrapposizione dell’airone allo scudo vaiato. La realizzazione grafica è frutto, invece, del lavoro dell’artista fucecchiese Marco Neri, che già in passato aveva collaborato con la Contrada e che ha disegnato l’airone a mano, curando tutti i dettagli in maniera pregevole.